Le 5 cose che mi ha insegnato un bug di Facebook
Chi fa il mio lavoro ha imparato a conviverci con i bug di Facebook, ma questa davvero non me la sarei mai aspettata: svegliarmi con 6 anni in meno sul profilo!
Quella mattina mi sono svegliata abbastanza presto, finalmente avevo dormito una notte intera nonostante il periodaccio. Quando ho sbloccato l’i phone ho trovato i primi messaggi di auguri, ma ho pensato di non essere ancora del tutto sveglia. Anche su messenger c’erano diversi messaggi di auguri… e poi le notifiche di post in bacheca. Ma erano le 7 del mattino!
E allora no, mi sono necessariamente svegliata. Ho aperto il mio profilo su Facebook che diceva chiaramente, e con tutta l’autorevolezza del caso, che io sono nata il 23 febbraio 1983. Ho riso, ma dopo 3 tentativi di riportare il mondo del web alla realtà, ci ho rinunciato. Oh, quando Facebook dice che non ho l’autorizzazione a rimettere a posto la mia data di nascita, chi sono io per contraddirlo?
Solo allora ho realizzato: sarebbe stata una lunga giornata!
Ma poi, Facebook, l’hai fatto davvero a me? Io, che ho dedicato il mio nickname mariablu_content.is.the.queen a Zia Betty perché siamo nate nello stesso giorno, con qualche anno di differenza ça va sans dire, e condivido il compleanno anche con quella meraviglia di Roma nostra, grazie a Romolo e Remo che hanno fatto il primo cerchio su terra romana proprio il 21 aprile! Per non parlare di Charlotte Brontë, la mamma di Jane Eyre, ancora oggi riconosciuta icona del femminismo! Lo capisci, caro bug di Facebook, quanti danni hai fatto al mio personal branding? Ma poi, secondo te, come avrei potuto viverla io, da brava toro cuspide ariete, con tutta la mia diffidenza verso i cambiamenti?
Te lo dico io: Male.
Diciamo che è stata solo una coincidenza
Perché in realtà quel giorno io avrei festeggiato comunque un compleanno, anche se non era proprio il mio. La definizione dice che la coincidènza è l’accadere simultaneo e fortuito di due o più fatti o circostanze diverse. In matematica è identità, sovrapposizione di punti, di piani e, in generale, di figure geometriche, mentre in fisica nucleare è un evento consistente nell’indicazione pressoché simultanea di due, tre, o più contatori di particelle.
Ed è quello che poi è successo davvero, perché piani e livelli di vita, o particelle di essa, si sono sovrapposte dando vita al mio ‘Temporale d’amore’. Preferisco la versione di alcune tradizioni che dicono che una coincidenza avviene quando un angelo mette un piede sulla terra, creando quella connessione pazzesca tra il mondo terreno e la sfera celeste.
Perché in quel giorno mio padre avrebbe compiuto 89 anni, mio padre che su questa terra non c’è più da 28 anni, ma che trova sempre il modo di far sentire la sua presenza quando il mio cuore va ‘a fari spenti nella notte per vedere…’
Sì perché non sono giorni facili questi, per me. Mi è scoppiata in faccia una bolla che mi ha fatto perdere stabilità, mi sento come quei pupazzetti che hanno una semisfera al posto delle gambe perché devono restare in piedi ad ogni costo, resistendo ad ogni smottamento più o meno forte, alla ricerca di un mio nuovo baricentro emotivo.
Quando basta un soffio di vento a farti dubitare di te stessə è davvero difficile non percepire ogni cosa come pesante. Ogni piccolissima cosa.
Ogni bellissima cosa
Ogni messaggio, ogni augurio mi straziava. Non perché fosse cosa brutta, anzi, era bellissima. Era fantastico ricevere tanto affetto assolutamente a sorpresa e in un giorno così particolare, tanto da dispiacermi ogni volta a specificare che non era il mio vero compleanno.
Ma era anche un peso notevole dover sorridere, anche dietro lo schermo, in un momento difficile.
Poi un commento: ‘Prenditi anche gli auguri di oggi e VIVA LA VITA’, ed un altro ‘Probabilmente meriti di essere festeggiata…’ Avevano ragione loro. Mi sono abbandonata a questa ‘coincidenza’, perché ne avevo infinitamente bisogno.
Ero grata, profondamente grata, anche se tutta quell’energia mi faceva girare la testa e costringermi a cercare il mio baricentro mi stancava un po’. Troppa bellezza stordisce.
È cosa strana quando non hai voglia di vedere nessuno, di parlare con nessuno, vuoi soltanto proteggerti e farti forza, ma un bug di Facebook ti costringe a vivere una immotivata, insensata gioia.
Certo, non è nulla di grave… una vera shitstorm sarebbe stato molto peggio, ma una LoveStorm non me la sarei mai aspettata! Però mi sembra un buon pretesto per mettere a fuoco 5 punti cruciali da tenere sempre a mente quando stai su un social
Le 5 cose che ho imparato da un bug di Facebook
- Gentilezza sempre! Se ne parla spesso, non si mette in atto mai abbastanza. Anche dietro apparenti certezze (perché una persona dovrebbe mentire sulla sua data di nascita?) potrebbe nascondersi una incredibile fake news! Pochi giorni dopo ho visto un grande esempio di come la gentilezza possa essere più di una teoria: durante un concerto di Lewis Capaldi tutti i fan cantano al suo posto nei momenti in cui la sindrome di Tourette gli impedisce di cantare. VI consiglio il video per capire di quanta delicatezza sono capaci gli esseri umani!
- I tuoi veri amici e amiche sanno benissimo quando sei natə e coglieranno l’occasione per prenderti beatamente in giro anche quando tu non la stai vivendo proprio bene. Ma ne riderai.
- Puoi fare un post per dire che NON è il tuo compleanno ma ci sarà sempre qualcuno che ti farà lo stesso gli auguri nei suoi commenti!
- Tu puoi illuderti di avere la situazione sotto controllo, ma Facebook e Meta ne sapranno sempre una più del diavolo… e non avranno paura a dimostrartelo!
- Le parole hanno un peso e, se nel mio caso erano tutte parole d’affetto, non è sempre così. Tra una lacrima e un sorriso ho trascorso la mia giornata senza strascichi negativi, anzi con un bagaglio di nuove scoperte. Ma quando una shitstorm è una vera tempesta di escrementi, una vera gogna mediatica verso chi può, o no, aver commesso un errore o qualunque altra cosa non gradita dal un gran numero di persone, ecco, quella sì che può avere conseguenza tragiche. Ed io preferisco parlarne prendendo spunto da una rarissima pioggia d’affetto insensata, piuttosto che da un episodio che potrebbe diventare drammatico. Ogni volta che ci approcciamo ad un commento, un’opinione, un post che mette nero su bianco un sentimento negativo, fermiamoci a riflettere. Anche se siamo arrabbiati, delusi, annebbiati, fermiamoci a respirare e chiediamoci se è davvero necessario. Perché ogni cosa che scriviamo sul web è più reale del reale, ed è in grado di moltiplicarsi a dismisura, al di fuori del nostro controllo. E fa male, molto male.
- Chi ti ama ti raggiunge in ogni modo, e impara anche ad usare il tuo linguaggio. Se ci è riuscito mio padre, a 89 anni, di cui 28 in versione Angelo custode, forse, puoi farcela anche tu.
Sì, lo so che avevo detto ‘i 5 punti’, ma il sesto è un regalo nel regalo, il più prezioso.
Di parole, di coincidenze e connessioni ne parlo, ogni tanto, nel mio canale Telegram, vieni di là per scansare i bug di Facebook!